sabato 9 maggio 2009

Lemocurd...dove la metto?

Cucinare per me è sempre stato qualcosa di più che preparare del cibo da mangiare.
Spesso, se cucino, assaggio durante la preparazione ma poi, tranne rari casi, non mangio effettivamente quello che preparo.
Ho sempre ammirato quelle persone che hanno un'abilità particolare, magari un gusto estetico particolare, oppure sanno suonare uno strumento musicale o hanno un'abilità come lo scrivere o il parlare molto bene, per non parlare di una conoscenza specifica dovuta agli studi o ad una passione intensa.
Invece col tempo mi sono resa conto che la mia peculiarità è la curiosità.
Mi piace capire come funzionano le cose.
E cucinare soddisfa anche questo aspetto. Soddisfa il gusto, elemento non indifferente, la vista, perchè mi piacciono molto le fotografie legate al cibo, non a caso sono attratta dai libri di cucina quelli con le belle foto, grandi, come i libri d'arte (a tal proposito in una delle mie rare scorribande notturne ho trovato lei e poi parallelamente lui che qualche luce me l'hanno gettata ed hanno aperto un nuovo fronte).
Per tutte queste cose, e per molto altro, mi piace tantissimo il suo blog, pulito, elegante, mentre io devo ancora trovare un template con le macchie di sugo :o)
Gironzolando appunto da lei, qualche tempo fa trovai la ricetta del lemon curd.
Cadeva proprio a fagiolo visto che in quei giorni ero stata a casa della mia amica Valentina che nel suo giardino cittadino ha un albero di limoni dalla produzione onestamente esagerata. L'idea era di farne una marmellata ma poi mi sono subito convertita.
La preparazione è andata a buon fine ma poi mi sono chiesta, che ne faccio?
Li per lì ho preparato della tartellette, buone senza dubbio e con il pregio di mantenersi molto a lungo, con della frolla. Ma non ero soddisfatta. Come si dice a Roma, non mi sembrava che fosse la morte sua.
Oggi nel tardo pomeriggio, dopo una lunga giornata, mia figlia mi ha declamato la ricetta delle crepes come le fa "sua nonna" e mi è venuto in mente che erano anni che non le facevo più e che sarebbero state perfette con la lemon curd.
Ho recuperato una ricetta delle crepes da un libro francese sull'argomento (la classe non è acqua) e mi sono lanciata, anche se con qualche perplessità perchè è vero che le crepes, quando ero ragazzetta, ne facevo a vagonate ma con un piccolo aiuto: la padella per le crepes di mia madre mentre qui devo usare una comune padellina, ma ce l'ho fatta e la mia supposizione era esatta, la fine della lemon curd è nelle crepes.
Ricapitolando:
2 limoni non trattati, buccia e succo
150 gr di zucchero
4 uova
100 gr di burro
1 cucchiaio abbondante di fecola di patate (la ricetta originale prevedeva quella di mais ma io sono allergica...)
Ho lavato molto bene i limoni ne ho grattugiato la buccia e poi li ho spremuti ben bene.
Tenete presente che andrà cotta a bagnomaria, quindi intanto ho messo su il pentolino con l'acqua sul fuoco più piccolo al minimo, poi in un altro pentolino che mi si incastra alla perfezione, ho messo il succo dei limoni e la buccia grattata, la fecola, lo zucchero, le 4 uova sbattute ed il burro a pezzettini piccoli piccoli. Ho mescolato il tutto finchè non si è addensata (circa 10 minuti) e l'ho lasciata da parte per preparare le crepes: 100 g di farina
2 uova intere
1/4 di litro di latte
burro per ungere la padellina
Ho sbattuto prima le uova, poi ho aggiunto la farina, cercando di evitare di fare grumi e alla fine il latte. Ho messo un po' di burro nella padellina, posizionandola sul fornello più piccolo e al minimo ed ho creato le mie mie prime crepes dell'"era moderna".

venerdì 1 maggio 2009

Ciambellone 4/4 alla ricotta

Capisco di essere un tantino monotematica prediligendo essenzialmente dolci, ma mi piacciono e riesco più facilmente a sbizzarrirmi e poi fanno parte, per me, di quel genere di cibo definibile come confort food, anche se purtroppo tendono ad avere una spiacevole controindicazione :o).
Oggi è venuto a pranzo da me mio fratello con la ragazza, un evento piacevole ed un evento di per sè visto che ci vediamo raramente abitando ad un centinaio di chilometri ed avendo entrambi una vita abbastanza frenetica.
L'incontro meritava di essere festeggiato a dovere.
Da una visita a dei parenti di mio marito in Abruzzo avevo riportato un pollo, oddio pollo, sembrava quasi un tacchino dalle dimensioni ed ho deciso di riaccendere il forno a legna (esterno) dopo il "letargo" invernale e farlo, semplicemente, al forno con le patate. Ho aggiunto anche un'insalatina mista e dei funghi ripassati in padella, questo perchè la fidanzata di mio fratello è vegetariana e quindi dovevo compensare l'assenza del pollo, per lei. Per lei, ma anche per noi c'era del pecorino semi stagionato, conservato gelosamente dai pacchi natalizi grazie alla mia preziosa macchina per il sottovuoto. Completava il pasto della focaccia bianca fatta da me, condita con olio, sale e rosmarino, non avendo pane fresco e non avendo avuto il tempo di prepararne ieri.
Alla fine è arrivato il mio ciambellone...
ingredienti
250 gr farina 00
250 gr ricotta di mucca
3 uova
250 gr zucchero
20 gr burro
1 bustina lievito per dolci vaniglinato
Granella di zucchero
1 cucchiaio da minestra di gocce di cioccolato
Innanzitutto ho acceso il forno per farlo scaldare a 180°, poi ho iniziato la preparazione.
Nel robot da cucina ho messo uova e zucchero e ho fatto andare alla velocità minima per 30/40 secondi, poi ho aggiunto la ricotta e il burro sminuzzato, fatto andare per 1 minuto sempre al minimo e alla fine la farina col lievito. Altro minuto al minimo ed ho aggiunto le gocce di cioccolato, ultimo giro veloce veloce poi ho imburrato la teglia, infarinata e versato l'impasto. A dire il vero la ricetta originale prevedeva, invece delle gocce di cioccolato pinoli ed uvetta, ma essendo io allergica ai pinoli e non amando molto l'uvetta, ho optato per le gocce di cioccolato, poche poche. Livellato l'impasto ho cosparso generosamente di granella di zucchero ed ho infornato. Ho tenuto in forno circa 40 minuti, verificando col classico stuzzicadenti se fosse ben cotta anche all'interno. L'ho lasciata stiepidire e l'ho trasferita sul piatto...che ve lo dico a fare? 
Ne è rimasta meno di metà...