venerdì 25 febbraio 2011

Il pane di Nigella

Dopo aver visto un paio di puntate di Nigella Lawson sul Gambero Rosso me ne sono innamorata e, per il mio compleanno, mi sono fatta regalare l'uinco libro di ricette scritto da lei e tradotto in italiano e non ho resistito dal provare subito qualcosa. Questo è un pane di ispirazione araba.

Ingredienti: 500 gr farina 00 (sarebbe meglio la manitoba ma non ce l'avevo...) sale
3 cucchiaini di yogurt
2 cucchiaini di olio extra vergine d'oliva
1 bustina lievito di birra in polvere (o 1 cubetto se usi quello fresco)
Acqua tiepida
1 uovo

Mescolare prima gli ingredienti secchi, poi in un recipente graduato mettere lo 2 cucchiaini di yogurt e l'olio e poi aggiungere acqua tiepida fino ad arrivare a 350 ml. Mescolare bene e poi unire agli ingredienti secchi. A questo punto si può usare un mixer o un'impastatrice o le proprie manine, l'importante è mescolare tutto, aggiustando di farina o acqua, tanto quanto basta a farla diventare una pasta elastica. Ungere d'olio un contenitore capiente e versarci la pasta a cui avremo dato la forma di una palla. Coprirla e lasciarla lievitare per un'oretta. Passata l'oretta accendere il forno a 220°, sgonfiare la pasta lievitata, lasciarla riposare un attimo e poi dividerla (per avere le dimensioni di una rosetta ne ho fatti 9 pezzi) e mettere i pezzi su una placca da forno unta, coprirli e lasciarli riposare per una ventina di minuti, dopodichè spennellarli con un composto di uovo sbattuto e 1 cucchiaino di yogurt ed infornare per una quindicina di minuti. Il profumo è strepitoso, la consistenza morbidissima, farà prima a scomparire che a freddarsi...


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lunedì 21 febbraio 2011

Pasta coi broccoli di Leonardo

Un paio di anni fa, forse anche qualcosa meno,lo chef che lavora per il catering per cui ho lavorato che io fino a fine gennaio, un giorno, scendendo in cucina per pranzo, ci fece trovare una squisitezza. E' ovvio che sa fare ben altre cose, ma io credo che sia più difficile prerapare un piatto semplice, con pochi ingredienti con cui giocare, che non uno con svariati ingredienti, dove forse una "toppa" la puoi mettere. Ed è una delle poche ricette che nel tempo sono riuscita a rubargli, col suo permesso. E' semplice e gustosa e questo fa si che dia facilmente soddisfazione.

Ingredienti: 1 broccolo romanesco (quelli verdi a punta)
2 spicchi d'aglio qualche alice sott'olio un po' di pane raffermo oppure del pan carrè
3/4 filetti di alici
400 gr pasta corta
Olio extra vergine di oliva

Pulire bene il broccolo e farlo a pezzi. Nel frattempo mettere su una pentola d'acqua leggermente salata, quando bollirà buttarci il broccolo. Dopo una decina di minuti che ha ripreso il bollore dovrebbe essere pronto. Sebbene a me piaccia morbido e cremoso in questa occasione lo lascio leggermente duretto visto che poi lo devo ripassare in padella. Quando il broccolo è cotto scolarlo bene e metterlo da parte. Intanto mettere sul fuoco la pentola con l'acqua per la cottura della pasta, anche questa leggermente salata. Nel frattempo prendere una capiente padella ( ho un simil wok che fa al caso, ma una comune ampia padella funziona) versarci 3 cucchiai di olio, lasciarlo scaldare e poi versarci il pane raffermo o il pan carrè (avevo del pan carrè raffermo...) sminuzzato grossolanamento e ripassarlo finchè non si comincia a tostare, quando è pronto mettere da parte anche lui. Versare altri 4/4 cucchiai di olio nella medesima padella e poi gli spicchi d'aglio interi. Quando cominciano a prendere colore buttarli e versare le alici sott'olio e, con una forchetta, sminuzzarle finchè non si sciolgono nell'olio stesso, a questo punto versare anche il broccolo e ripassarlo per bene in padella. C'è chi lo ama intero e chi invece sfatto come una crema, io optato per la seconda versione quindi con il cucchiaio di legno ho mescolato più volte finchè il broccolo non si è sciolto.
A questo punto l'acqua della pasta bollirà, buttare la pasta, farla cuocere secondo le indicazioni o il proprio gusto e, quando è cotta e scolata grossolanamente, versarla nella padella e ripassarla qualche minuto col condimento e il pane raffermo tostato in padella.
Quando è tutto ben amalgamato portare in tavola.
Domenica eravamo in 10, inclusi i bambini (2) ed 1 kg di pasta è stato appena sufficiente...

venerdì 18 febbraio 2011

Irish cream tiramisù by Nigella

Ieri è stato il mio compleanno, 39 anni. Capitato esattamente lo stesso giorno della settimana in cui sono nata. Il mese di febbraio nella nostra famiglia è un po' come capitare su Parco della Vittoria a Monopoli: un salasso, tre compleanni, il 15 mia suocera, il 17 io e il 24 mio marito. Ormai da tempo abbiamo deciso di festeggiarli in una data unica, per semplificarci la vita e non affaticare troppo il fegato. Quest'ano il menù l'ho stabilito con mia figlia, non siamo andati sul complicato o sull'elaborato, doveva piacere a tutti e non affaticarmi troppo. Partiamo dalla fine: il dolce. Io adoro il tiramisù, semplice, veloce e goloso. Curiosando sul sito di Nigella Lawson ho trovato questa ricetta e ho pensato di sperimentarla in questa occasione.

Ingredienti:
250 ml caffè espresso (Lei dice di usare quello solubile, io ho fatto proprio l'espresso. Lei diceva 350 ml ma visto che mi è avanzato direi che 250 è molto meglio)
250 ml Baileys
400 gr savoiardi
75 gr zucchero
500 gr mascarpone
2 uova
Cacao

Mescolare il caffè con 175 ml di Baileys. A parte separare i rossi delle uova dai bianchi. Mescolare i rossi con lo zucchero finchè non diventa una cremina giallo chiaro, aggiungere il resto del Baileys, poi il mascarpone. A parte montare i bianchi (Lei dice 1, io li ho messi entrambi) e poi, con un cucchiaio di legno, unireli con la crema di uova / zucchero / mascarpone e Baileys. A questo punto reperite il recipiente dove comporre il tiramisù. Lei dice che deve essere quadrato con un lato di 22 cm, quello che ho usato è ciò che ci si avvicinava di più. Strato di savoiardi imbevuti nel cffè ubriaco e strato di cremina, alternati. L'ultimo strato deve essere di cremina. Lei dice di coprirlo con una pellicola e mettere in frigo per una notte, io ho messo anche il cacao (per immortalarla) e l'ho infilata nel freezer. Domenica, un paio d'ore prima di mangiarlo, lo tiro fuori.


lunedì 14 febbraio 2011

muffins yogurt e spezie

Ed eccomi al dopo manifestazione. L'emozione ieri pomeriggio è stata indicibile. Ho preso il treno praticamente al volo, col fiatone e la musica a palla nelle orecchie mi sono fatta il mio viaggio fino a Roma, lì ho camminato, per quello che potevo, a passo svelto, nei meandri della metropolitana  (piuttosto vogliamo parlare dello stato in cui sta la metro? Fa schifo, si è vero che stanno facendo i lavori ma fa schifo comunque). Già da Termini, nello metroA c'era un discreto affollamento, ma ancora non si capiva se era gitanti domenicali o manifestanti. 
Uscendo a piazzale Flaminio si capiva che l'aria era altra, c'era talmente tanta gente che non si riusciva ad entrare, ma dopo qualche minuto che a fatica mi sono fatta largo nella piazza Isabella Ragonesi ha tuonato: " SE NON ORA QUANDO?" e la piazza, con una voce sola "BASTA!!". 
Ho i brividi ancora adesso, a ripensarci. Più di 2 ore in piedi ad applaudire, a gridare, con un entusiasmo che non sentivo da molto tempo. C'erano donne coi loro compagni, c'erano madri coi loro figli piccoli ma anche adolescenti, ma anche donne con le loro madri e donne sole, venute a prescindere dalle amiche o dai compagni o che amiche o compagni a casa con figli piccoli, malati, smocciolosi o febbricitanti o presi dalle feste hanno dato la possibilità di essere lì e gridare il proprio sdegno, la propria rabbia, la propria insofferenza rispetto alla situazione attuale.
C'erano centinaia di migliaia di persone, uomini e  donne,e quasi altrettente macchine fotografiche e telefonini che scattavano, immortalavano, che decuplicavano l'effetto, perchè ognuna di noi ha fotografato o ripreso momenti di questo evento (come quando Angela Finocchiaro è salita sul palco e per una frazione di secondo la voce le si è incrinata dalla commozione) che poi ha riproposto su facebook, su album online o semplicemente mandando ad altri quelle foto.

Ho ancora le gambe un po' doloranti ma l'energia è proprio alta.

A chi dice che la situazione si può cambiare solo andando a votare rispondo che è vero, ma anche sentirsi e vedersi e percepire che altri non sopportano più la situazione attuale ti carica, ti motiva, ti spinge a fare qualcosa per il cambiamento, e sono contenta che questo primo urlo di insofferenza sia venuto dalle donne.
Non sono una femminista, assolutamente no, sono troppo giovane per esserlo, ho sempre considerato le persone a prescindere dal genere, non credo nella festa della donna in quanto tale come non credo nelle quote rosa, le persone se valgono vanno promosse altrimenti no, a prescindere se uomo, donna, gay o lesbica, cattolico o musulmano o ebreo.


E così dopo i muffin pre manifestazione ecco quelli dopo, morbidi e soffici, con diverse spezie, per confortare dalla fatica, per gratificarsi un po' senza fare troppi danni, per riprendere le energie ed essere pronte a ripartire nuovamente.

Ingredienti:
300 gr. farina 00
3 cucchiai di zucchero
2 cucchiaini di cannella
1 bustina di lievito per dolci
4 cucchiaini di noce moscata
1 uovo
150 gr yogurt
3 cucchiai burro a temperatura ambiente
2 bustine vanillina
1 pizzico di sale
1/2 bicchiere di latte

Innanzitutto ho acceso il forno, questa volta a 200°.
Come sempre nella prima ciotola ho messo gli ingredienti secchi (farina, zucchero, cannella, noce moscata, lievito, vanillina e il sale), li ho mescolati velocemente. 
A parte ho mescolato l'uovo e lo yogurt, li ho uniti agli ingredienti secchi e poi, con lo sbattitore elettrico, ho unito anche il burro ed ho aggiunto 1/2 bicchiere di latte per ammorbidire l'impasto che era venuto troppo simil pane.
Ho versato l'impasto nella teglia per i muffins con dentro i pirottini di carta (1 cucchiaio di impasto per ogni muffins) ed ho infornato per 15 minuti.
Tirati fuori e lasciati stiepidire. Vediamo quanto resistono.




domenica 13 febbraio 2011

Muffins pera e yogurt

Questo è un giorno speciale, come diversi me ne stanno capitando in questo periodo. Mi sto preparando per andare alla manifestazione a Roma e allora sul portatile scorrono quelle canzoni che mi caricano e mi emozionano, quelle che magari non si ascoltano tutti i giorni ma sono legate appunto a determinati momenti. E' un giorno tutto mio e così, per far scorrere via questi ultimi minuti prima della partenza ho preparato questi muffin dopo che questa mattina per colazione mi sono mangiata un mio yogurt (nel senso fatto da me) con una pera a pezzetti. Avete presente quando Remy, il topo di Ratatouille, fa assaggiare del cibo vero al fratello e per farci capire cosa sentono ci sono bolle e fuochi d'artificio? Ebbene io ho sentito i fuochi d'artificio accostando lo yogurt un po' aspro e la pera dolce e zuccherina e allora ho recuperato uno dei miei tanti libricini sui muffins e ho provato questa ricetta.

Ingredienti:
350 gr farina 00
180 gr zucchero
1 pera
2 uova
4 cucchiai di olio d'oliva
1 vasetto di yogurt intero
1/2 bustina di lievito per dolci zucchero a velo

Mescolare prima gli ingredienti secchi (farina, zucchero e lievito). A parte quelli liquidi (uova sbattute, yogurt e olio d'oliva). Ho mescolato tutto con il mio Mulinex (il mio non è un Moulinex, forse è Ariete, ma a casa mia è diventato sinonimo di sbattitore elettrico) con i ganci, non le fruste. Quando è diventato tutto una bella pasta poco liquida ma elastica, ho aggiunto la pera sbucciata e fatta a pezzetti (non troppo piccoli) a mano col cucchiaio di legno poi ho versato il composto nei pirottini in silicone (un cucchiaio e mezzo per ciascuno è la dose ideale) ed ho infornato per mezz'ora nel forno già caldo a 170°. Nota a margine: l'altro giorno stavo guardando in tv Nigella Lawson che preparava dei muffins per me micidiali (con un croccante di arachidi e non cos'altro, roba da finire al pronto soccorso senza passare dal via viste le mie allergie) e insomma, un impasto analogo lo versava col cucchiaio da gelato, porzione precisa, nè troppa nè troppo poca. Purtroppo non ho ancora il cucchiaio porzionatore per il gelato, ma sarà uno dei prossimi acquisti. Tornando ai miei muffins, dopo mezz'ora ho controllato con lo stuzzicadenti perchè i dolci con pere e mele sono un po' bastardi dentro, ho lasciato stiepidire il forno e poi ho estratto fuori i miei dolcetti. Quando li servite, se riuscite a non mangiarli uno dietro l'altro, andrebbero spolverizzate con zucchero a velo... Ora corro a prepararmi che alle 13,20 ho il treno per Roma...
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domenica 6 febbraio 2011

Mostarda di peperoni e cipolle

Solitamente il periodo in cui si trasformano gli ortaggi è sicuramente l'estate e, se la stagione è buona, anche l'inizio dell'autunno, ma ho trovato queste ricette e mi è venuta voglia di provarle in modo che, quando in estate ci saranno i prodotti freddi, andrò a colpo sicuro e poi anche perchè stavo pensando che...ma non voglio anticipare niente.
La prima volta che ho fatto qualcosa del genere è stato tempo fa con la marmellata di cipolle rosse di Tropea trovata sul blog di Dandoliva di cui mi sono innamorata immediatamente (sia della marmellata che del blog anche se ahimè quest'ultimo è in stato di abbandono...). L'idea di mettere qualcosa di dolce sul formaggio, o sulla carne, era veramente allettante.
Nulla di realmente originale, infatti da sempre in Sardegna si mette il miele sul formaggio, oppure si abbinano le pere col formaggio o anche, nel nord Italia, si utilizzano le mostarde da abbinare soprattutto al lesso, ma perchè non provarle anche sui formaggi, magari un po' stagionati?
E allora ecco questa ricetta, fuori stagione per la preparazione ma sicuramente attualissima per il consumo.

Ingredienti:
500 gr cipolle bianche o gialle
3 peperoni rossi, gialli e verdi
350 gr zucchero di canna
1 cucchiaino di sale
1 dl di brodo vegetale
1 peperoncino
n.3 barattoli da 250 gr cadauno

Sbucciare le cipolle e farle a pezzi, fare a pezzi anche i peperoni eliminando la parte bianca interna ed i semi e mettere il tutto in un tegame assieme al brodo e far cuocere una mezz'oretta.
Aggiungere il sale, lo zucchero ed il peperoncino a pezzetti e far cuocere per un'oretta, sempre a fuoco basso, di cui la prima mezz'ora coperto ed il resto scoperto, per far ritirare la preparazione.
Mescolare di tanto in tanto.
Quando è quasi pronto predisporre in un'altra pentola capiente acqua e barattoli aperti e riscaldarli (per evitare la rottura quando si versa la mostarda).
Versare la mostarda nei barattoli, chiuderli e metterli nella pentola coperti dall'acqua e lasciarli bollire per un quarto d'ora per sterilizzare il tutto.
Recuperate i barattoli, facendo attenzione perchè scotteranno, e metteteli capovolti su uno strofinaccio e copriteli con un altro panno lasciandoli così fichè non si saranno freddati completamente.
Non resta che o preparare un bel lesso o acquistare un buon pecorino semistagionato ed invitare un po' di amici...

martedì 1 febbraio 2011

Marmellata di zucca

Sto esplorando il mondo delle conserve delle confetture e visto che nel mio congelatore avevo stipato, a tempo debito, una bella zucca, ho pensato bene di iniziare i miei esperimenti da questa ricetta assai semplice.

Ingredienti:
1,5 kg zucca
1 kg zucchero
Acqua

Fare la zucca pezzetti e farla cuocere a fuoco basso con poca poca acqua, quando è cotta scolarla con uno scolapasta e lasciarla lì, a sgocciolare, nel frattempo mettere ina una pentola capiente lo zucchero e l'acqua sufficiente a coprirlo, quando inizia a bollire aggiungere la zucca e lasciar cuocere a fuoco bassissimo per almeno 40 minuti mescolando spesso per evitare che si attacchi. Nel frattempo organizzarsi con i barattolini, metterli a mollo in una pentola con l'acqua che li copre totalmente e lasciarli bollire una ventina di minuti assieme ai tappi, quando la marmellata è pronta tirare fuori i barattolini di vetro (io lo faccio col retro di un cucchiaio di legno...) scolarli dall'acqua bollente, versarci la mermallata di zucca, chiuderli, rovesciarli sul coperchio e coprirli con un panno finchè non sono freddi. Così, in un luogo fresco e buio si possono conservare anche un annetto. Possibili usi: sicuramente crostate, considerate che ha un gusto assai dolce, da pensare ad un uso magari con la carne, non so, devo provare...